In questo articolo è consigliato un tour in auto dell’ Etna, che puoi organizzare e fare da solo. Un viaggio tra gli affascinanti paesi etnei, colate laviche, laghi misteriosi, vigneti, borghi antichi abbandonati, alberi da frutto, boschi, fino ad arrivare alle pendici del vulcano, un itinerario di circa 150 km, per una durata di 4 giorni con 3 pernottamenti.

Ovviamente puoi personalizzare il viaggio come desideri, soprattutto se non hai molto tempo a disposizione, magari puntando dritto alla cima dell’Etna (Rifugio Sapienza). Questo luogo, dal quale potrai ammirare da vicino antichi crateri inattivi e salire in cima al vulcano, è da vedere assolutamente. Così come Randazzo, probabilmente il più bello tra i paesi etnei. Quindi per riassumere, se la tua vacanza è breve visita almeno Rifugio Sapienza e Randazzo.

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Tour, Giro dell´Etna in auto
Tour dell’Etna in auto

Le tappe consigliate:

Giorno 1:

Rifugio Sapienza —-> Zafferana (pernottamento)

Giorno 2:

Zafferana —> Etna Nord —>Linguaglossa –> Randazzo (pernottamento)

Giorno 3:

Randazzo (pernottamento)

Giorno 4:

Randazzo —> Adrano –> Giro panoramico –> Fine Tour

Etna Sud – Rifugio Sapienza, Crateri Silvestri

Etna Sud - Rifugio Sapienza, Crateri Silvestri
Rabe!, CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons
Etna Sud - Rifugio Sapienza, Crateri Silvestri
Rabe!, CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons
Etna Sud - Rifugio Sapienza, Crateri Silvestri
Rabe!, CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons
Etna Sud - Rifugio Sapienza, Crateri Silvestri
Richard Allaway, CC BY 2.0, via Wikimedia Commons
Etna Sud - Rifugio Sapienza, Crateri Silvestri
Rabe!, CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons
Etna Sud - Rifugio Sapienza, Crateri Silvestri
Rabe!, CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons

Il rifugio si trova a 1923 metri d’altezza è il luogo migliore dove osservare l’Etna da vicino. Già il tragitto è molto particolare, tra boschi e impressionanti colate laviche sparse nel territorio. Una volta arrivati sembra davvero di essere sulla luna, con tanto di vista mare sul golfo di Catania. Da qui è anche possibile salire con la funivia fino a 2500 metri d’altezza. Più informazioni riguardo il Rifugio Sapienza le trovi qui.

Mappa interattiva Etna sud – Punti d’interesse in viola

Zafferana Etnea

Chiesa Madre, Zafferana Etnea
Chiesa Madre, pavimento ricoperto dalla cenere dell’Etna – Leandro Neumann Ciuffo, CC BY 2.0, via Wikimedia Commons

Il paese dista solo 30 minuti in auto dal Rifugio Sapienza ed è famosa soprattutto per la festa dell’ottobrata. Ogni domenica d’ottobre, le strade della città si riempieno di prodotti tipici della zona: uva, vino, miele, frutta di stagione, formaggi, salumi, funghi, olio d’oliva e molto altro.

Piazza Zafferana Etnea
La piazza – Rabe!, CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons

Se non hai la possibilità di recarti a Zafferana Etna uno di questi giorni, il paese merita comunque una veloce vista. Molto carina la Chiesa Madre, ricostruita nel 1817 dopo il terremoto. Colpisce soprattutto per il bianco della facciata che contrasta con il nero della pietra lavica della scalinata.

La villa Zafferana Etnea
La villa – Rabe!, CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons

Dall’adiacente Piazza Umberto I si gode inoltre di un bel panorama, con il verde della villa comunale sottostante e il blu del mare in lontananza. A Zafferana si trova anche la Casa Museo dell’Apicoltore. Un museo piccolino ma molto particolare, che ti mostra i segreti dell’antica arte dell’apicoltura Siciliana. Qui potrai provare e comprare dell’ottimo miele, anche aromatizzato con gli agrumi dell’isola. Rimanendo sempre in tema di prodotti tipici, nell’azienda Oro d’Etna, potrai assaggiare ed acquistare prodotti locali come miele, vini, pesti e conserve.

Azienda Oro d'Etna
Azienda Oro d’Etna

A circa 20 minuti d’auto da Zafferana, a Sant’Alfio, si trova il Castagno dei Cento Cavalli, che con i suoi circa 3000 anni, è l’albero più vecchio d’Italia. L’albero è costituito da 3 grandi fusti e colpisce soprattutto per la sua ampiezza. Il suo nome deriva dalla leggenda della regina Giovanna d’Angiò che, sorpresa da una furiosa tempesta insieme con i suoi cento cavalieri, vi trovò rifugio.

Castagno dei Cento Cavalli, Sant'Alfio
Castagno dei Cento Cavalli – Rabe!, CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons

Nei pressi del castagno millenario vi sono inoltre 2 buoni ristoranti con piatti e prodotti tipici e un bar dove fanno ottime focaccie e granite.

Mappa interattiva Zafferana Etna – Punti d’interesse in viola

Etna Nord – Piano Provenzana

Per raggiungere Etna nord bisogna percorrere la panoramica strada Mareneve, chiamata cosi proprio perché qui puoi vedere sia il mare che le neve (d’inverno). Anche qui il panorama è stupendo, tra colate laviche ginestre e pinete, con il mare nello sfondo. Ad Etna nord vi è meno da vedere rispetto ad Etna sud, questo non significa però che non valga la pena venire anche qui.

Etna Nord - Piano Provenzana
LeZibou, CC BY-SA 3.0, via Wikimedia Commons
Etna Nord - Piano Provenzana
LeZibou, CC BY-SA 3.0, via Wikimedia Commons
Etna Nord - Piano Provenzana
Davide Mauro, CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons
Etna Nord - Piano Provenzana
Davide Mauro, CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons
Etna Nord - Piano Provenzana
poudou99, CC BY-SA 3.0, via Wikimedia Commons
Etna Nord - Piano Provenzana
Cratere – Alexander Hoernigk, CC BY 4.0, via Wikimedia Commons
Hotel immerso nella colata lavica, Etna nord
Le macerie dell’Hotel

Qui in inverno è possibile sciare prendendo la seggiovia, mentre nelle altre stagioni si può ammirare il panorama e fare percorsi turistici da soli o con delle guide, che qui hanno un centro informazioni, aperto ogni giorno dalle 9:30 alle 13:00. Questo è il loro sitoweb: www.guidevulcanologiche.it.

Da solo invece puoi raggiungere in circa 30 minuti a piedi (da Piano Provenzana) i crateri che si sono aperti nella terribile eruzione del 2002. Per raggiungerli passerai anche dalle rovine di un hotel sommerso dalla lava.

Ad Etna Nord si trova anche un bel ristorantino tipico, recensito molto bene e costruito tutto in legno.

Mappa interattiva Etna Nord – Punti d’interessa in viola

Linguaglossa

Linguaglossa, Chiesa Madre
Chiesa Madre – Fonte: Davide Mauro CC BY-SA 4.0

Molto bella la via Roma, che passa nel cuore di Linguaglossa e per i principali monumenti, la chiesa cinquecentesca di S.Francesco di Paola e la Chiesa Madre, eretta nel 1613 ed affacciata nella piazza del paese.

Il nome Linguaglossa deriva probabilmente da una grossa lingua di lava eruttata in passato.

Vigneto Vivera Winery - Linguaglossa
Vigneto Vivera Winery

A Linguaglossa si trova anche il Vivera Winery, un’azienda vinicola dove potrete provare dell’ottimo vino e degli antipasti. Molto bello il vigneto con l’Etna sullo sfondo. Se interesseti potete prenotare una visita visitando il loro sitoweb: https://www.vivera.it/.

Mappa interattiva di Linguaglossa – Punti d’interesse in viola

Randazzo

Chiesa di Santa Maria Assunta - Randazzo
Chiesa di Santa Maria Assunta – trolvag, CC BY-SA 3.0, via Wikimedia Commons

Probabilmente il paese etneo più bello in assoluto. Si trova al confine con il parco dei Nebrodi ed è il centro abitato più vicino al cratere principale del vulcano. Il paese fu abitato già dai greci per passare poi in mano ai romani, bizantini, arabi, normanni, svevi ed aragonesi. Il massimo splendore di Randazzo si ebbe durante il periodo medioevale, dei quale conserva ancora l’aspetto.

Pensa che Randazzo era cosi multiculturale, che nel paese vi erano 3 quartieri, ognuno con la propria lingua: lombardo, greco e latino.

1. Le 3 chiese costruite con la lava

Chiesa di San Nicola, Randazzo
Chiesa di San Nicola – Kondephy, CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons
Chiesa di San Martino - Randazzo
Chiesa di San Martino – Archenzo, CC BY SA 3.0 Wikimedia Commons
Chiesa di San Martino - Randazzo
EtnagigantE, CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons

Le chiese più belle ed affascinanti di Randazzo, costrutite con la lava del vulcano intorno al XIII secolo, sono 3 e si trovano in 3 diversi antichi quartieri della città.

La Chiesa di Santa Maria Assunta (quartiere latino) è la Basilica principale e fu costruita in stile normanno-svevo.

La Chiesa di San Martino (quartiere lombardo) di fondazione sveva è caratterizzata da un bellissimo campanile alto 41 metri. Nei pressi della chiesa si trova il castello svevo.

La Chiesa di San Nicolò (quartiere greco) infine è la più grande di Randazzo e si affaccia sull’omonima piazza, dove si trova la statua rappresentante l’unione dei tre quartieri: Randazzo vecchia. Essa, impersonata dal Gigante Piracmone, ingloba i simboli dei tre quartieri: il leone simbolo dei Greci, il serpente simbolo dei Lombardi, l’aquila simbolo dei Latini.

2. La torre del castello svevo e museo archeologico

Torre castello svevo, Randazzo
Alessia Saccone, CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons
Museo archeologico di Randazzo

Nei pressi della chiesa di San Martino si trova il castello svevo (XI secolo), o meglio una delle originarie 8 torri, nel quale è stato allestito il museo archeologico di Paolo Vagliasindi. Si tratta di una collezione di reperti ellennistici trovati dall’archeologo Vagliasindi a Randazzo. La torre è stata anche utilizzata come carcere e qui puoi visitare oltre il museo, anche il pozzo dei sepolti vivi, la camera della tortura e la galleria dei teschi. Orari: 10:00 – 13:00 e 15:00 – 19:00 da martedi a domenica. Prezzo 2,60 Euro.

3. Scalinata dei Cappuccini

Porta di San Martino e scalanita dei Cappuccini, Randazzo
Porta di San Martino e scalanita dei Cappuccini – EtnagigantE, CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons

Una scalinata in pietra lavica che porta alla Chiesa dei padri Cappuccini. Da qui avrai una bella vista dall’alto su Randazzo.

4. Via degli Archi

Via degli Archi, Randazzo
LuckyLisp at Italian Wikipedia., CC BY-SA 3.0, via Wikimedia Commons
Via degli Archi, Randazzo
ValeriaCamarda, CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons
Via degli Archi, Randazzo
valentina ceccatelli, CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons

Molto carina la Via degli Archi, d’origine aragonese. Si tratta di una via molto piccola, accanto alla chiesetta di Santa Maria della Volta del XIV secolo, caratterizzata da 4 archi in pietra lavica che la impreziosiscono. Il luogo ideale per farsi delle foto originali.

5. Museo della musica medievale

5. Museo della musica medievale di Randazzo

Un museo originale, all’interno di una casa del XII secolo, dove vengono esposti (a volte anche suonati) riproduzioni di strumenti antichi, risalenti ad un periodo che va dalla preistoria al medioevo. Strumenti musicali quali ossa, frutti essiccati, pietre, corni, conchiglie, strumenti utilizzati dagli antichi greci come la Kythara e il Kanon di Pitagora, Arpa medievale e molto altro. Un’esperienza molto particolare. Orario: ogni giorno dalle 10 alle 18, biglietto 1,50 Euro.

6. Palazzo Comunale

Palazzo comunale di Randazzo

Il palazzo comunale è un ex convento del 1600. Colpisce subito la bella facciata in pietra e al suo interno si trova un chiostro con colonne in pietra lavica, con al centro una grande cisterna.

7. Festa Medievale a Randazzo

Ogni anno,verso fine luglio, si celebra la tradizionale Festa Medievale di Randazzo, organizzata dall’Associazione culturale Sicularagonensia. La si ispira alla figura di Bianca di Navarra, ultima regina di Sicilia, che a Randazzo visse nel primo decennio del Quattrocento.

Ti attendono sfilate in costumi tipici, canti, balli, piatti tipici e tanto buon vino!

8. Azienda agricola Gurrida

Se vai a Randazzo è consigliato andare a visitare l’azienda agricola Gurrida, aperta ogni giorno dalle 9 alle 18. Qui ogni sabato e domenica potrai pranzare sia dentro che all’aperto e provare molte specialità, quali ad esempio ortaggi, salumi, formaggi e vino che l’azienda stessa produce. Meglio comunque prenotare il tavolo: www.gurrida.it.

La struttura si trova in mezzo alla natura, con vigneti, alberi da frutto e un lago molto particolare, misterioso, che compare e scompare ogni anno, il lago Gurrida.

Lago Gurrida
L’Etna che si rispecchia nel lago – Gurrida.it

Il lago è stato creato da due colate laviche del 1500 che hanno ostruito il corso del fiume Flascio che parte dai Nebrodi. Ogni anno però succede qualcosa di particolare, il lago continua a sparire e ricomparire ogni anno, come pochi laghi al mondo. Questo è dovuto al fatto che in estate la portata del fiume diminuisce sensibilmente e quella poca acqua che scorre passa sotto la barriera naturale costituita da roccia lavica.

Lago Gurrida
Fonte Gurrida.it

Ogni anno quindi, il vigneto insieme al lago, continua a sparire quasi del tutto, per poi emergere totalmente in estate. Pensa che proprio questo fatto ha permesso al vigneto, risalente addirittura all’Ottocento, di salvarsi da un insetto, il Fillosserra, che nell’Ottocento ha distrutto moltissimi vigneti in Europa. Come le vigne riescano a resistere per cosi tanto tempo sommerse dalle acque del lago senza marcire, rimane ancora un mistero.

Lago Gurrida
Il vigneto sommerso nel lago – Gurrida.it

Il lago è raggiungibile facilmente a piedi, dopo essere entrati nella proprietà dell’azienda agricola. Se vai d’estate non ti preoccupare, è stato ultimamente creato un bacino artificiale, che mantiene parte del lago tutto l’anno. Il panorama è davvero molto bello, pensa che l’Etna, ben visibile da qui, si ripecchia nelle sue acque. Inoltre si trovano tante specie di animali, come ad esempio tartarughe, aironi, germani reali, pesci, volpi ed istrici.

9. Parco Sciarone

Parco Sciarone - Adrano

E’ il polmone verde di Randazzo e qui potrai fare una bella passeggiata in mezzo alla natura, in un posto speciale tra castagni, querce, betulle e resti di colate laviche. Vi sono inoltre punti cottura, tavoli e servizi igenici, tutto davvero ben curato, un esempio che altri comuni in Sicilia dovrebbero seguire.

10. Consiglio Top Secret

Circumetnea
Circumetnea

A Randazzo puoi prendere la Circumetnea, un piccolo treno che passa per paesaggi incantanti, proprio dentro il parco dell’Etna. Da qui puoi arrivare fino ad Adrano, questo tragitto di circa 1 ora è sicuramente il più bello e panoramico di tutte le tratte.

I biglietti li puoi fare direttamente li in biglietteria e il prezzo per questa tratta, dovrebbe essere intorno a 6 Euro andata e ritorno. Gli orari dei treni li trovi direttamente nel sito della circumetnea, nella sezione orari: https://www.circumetnea.it/linee_orari.php. Ricorda, la domenica e i festivi non vi sono treni e tieni inoltre sempre in considerazione la possibilità di eventuali ritardi.

11. Dove mangiare a Randazzo

Ristorante Agorà, Randazzo
Randazzo
Randazzo

Il ristorante/trattoria Agorà si trova in un vicolo medievale del paese, un luogo molto caratteristico dove potrai provare tanti deliziosi piatti tipici.

Mappa interattiva di Randazzo – Punti d’interesse in viola

Per localizzarti una volta in zona, clicca sul simbolo ingrandisci in alto a destra della mappa.

Bronte

Pistacchio di Bronte
Pietro & Silvia from Italy, CC BY-SA 2.0, via Wikimedia Commons

Prima di vedere cosa visitare ad Adrano ricorda che tra Randazzo e Adrano si trova Bronte. Il paese non ha molto da offrire da un punto di vista architettonico, ma qui viene prodotto il pistacchio più famoso d’Italia, il pistacchio di Bronte. Lo potete acquistare in questo piccolo negozietto.

Adrano

Adrano è famoso per la produzione di arance rosse IGP, pistacchio e fichi d’India dell’Etna. Nel centro storico si trova il castello normanno del XI secolo che ospita il museo archeologico etneo, con reperti dalla preistoria al tempo dei normanni. Da qui avrai una bellissima vista sul paese e sull’Etna. Orari di apertura del castello (potrebbero variare) da lunedì a sabato 9.00 – 19.00; domenica e festivi 9.00 – 13.30. Costo biglietto 4,00 Euro. Nei pressi del castello si erge le Chiesa Madre, anch’essa di origine normanna e l’imponente monastero di S. Lucia, ricostruito dopo il terremoto del 1693, con decorazioni in pietra lavica.

Castello normanno, Adrano
Castello normanno – Clemensfranz, CC BY-SA 3.0, via Wikimedia Commons
Adrano vista dal castello
Vista dal castello
Chiesa Madre, Adrano
Chiesa Madre – Ingo Kuebler, CC BY 3.0, via Wikimedia Commons
Via Garibaldi, Adrano
Via Garibaldi – Clemensfranz, CC BY-SA 3.0, via Wikimedia Commons
Chiesa di Santa Chiara, Adrano
Chiesa di Santa Chiara – Federico.imbarrato, CC BY-SA 3.0, via Wikimedia Commons
Monastero di Santa Lucia, Adrano
Monastero di Santa Lucia – giomodica, CC BY 3.0, via Wikimedia Commons

Oltre al centro storico devi assolutamente visitare il ponte dei Saraceni, un bellissimo ponte saraceno costruito sul fiume Simeto e poco distante, i ruderi dell’antico villaggio Mendolito (VI a.C.). Quest’ultimo fu un centro abitativo siculo, uno dei primi popoli ad abitare la Sicilia e fu costruito utilizzando blocchi di pietra lavica. Si tratta dell’insediamento siculo più ampio mai pervenuto e l’attrazione maggiore è sicuramente la Porta Sud, costituita da uno stretto corridoio tra 2 torroni. Con il tempo questo luogo è andato perduto e tra il XVIII e il XIX secolo questa zona venne lottizzata e furono costruiti terrazzamenti per l’agricoltura, anch’essi di pietra lavica ed ancora oggi visibili.

A circa 15 minuti in auto dal paese si trova inoltre un luogo molto particolare, un borgo antico abbandonato abitato solo da pavoni.

Ponte dei Saraceni, Adrano
Ponte dei Saraceni – archenzo, CC BY-SA 3.0, via Wikimedia Commons
Porta di Mendolito
Porta di Mendolito,Torre Est – Archeo, CC BY-SA 3.0, via Wikimedia Commons
Mendolito, corridoio porta
Corridoio dopo la porta – Archeo, CC BY-SA 3.0, via Wikimedia Commons

Mappa interattiva di Adrano – Punti d’interesse in viola

Mendolito come arrivare e sentiero

Giro Panoramico

Etna, natura

Per finire il tour puoi fare un bel giro panoramico in auto all’ interno del parco dell’Etna, prendendo da Adrano via/contrada solicchiata fino ad arrivare a Nicolosi (Per arrivare a Nicolosi vi è anche una superstrada, la SS284, se vuoi fare il giro panoramico non prenderla). Il percorso dura circa un’ora e ti immergerai nella natura tra ginestre, vigneti, uliveti, castagneti, resti di colate laviche, con la sommità del vulcano Etna in bella vista.

Attività amate dai turisti nei dintorni o in Sicilia in generale

Cosa vedere nei dintorni dell’ Etna

L’Etna si trova in provincia di Catania. Qui trovi i luoghi da visitare a Catania e dintorni.

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